Pranzo di Natale, tranquillità familiare, dopo esserci abbuffati come non mai anzi come sempre a Natale, si inizia a parlare di tradizioni, di Capri antica, discorsi soliti su come siano cambiati i tempi da quando si cercavano nei rivi (i canali nei quali scorreva l’acqua accanto alle abitazioni) i chiodi piegati per poterli riutilizzare, da quando si faceva la spesa pesata, 50g di caffè etc etc, da quando si andava a mietere il grano nei luoghi dove ora sorgono i migliori alberghi. Nei discorsi come spesso capita si intercalano i contranomi, i soprannomi, quei nomignoli antichi con i quali spesso si identificavano le famiglie.
Generalmente indicano caratteristiche fisiche, mestieri, o peculiarità di carattere o animali. Dalle tradizioni quindi il discorso si è concentrato proprio sui soprannomi, molto più divertente e ho deciso di appuntarli per curiosità. I commensali erano equamente distribuiti tra Anacapri, Capri, e di Capri con origini delle due marine e della parte alta di Tiberio e Matermania. E quindi in pochissimo tempo ne ho trascritti più di cento!!! talmente tanti che non stavo dietro a scrivere. Per alcuni la spiegazione è ovvia, per altri si è persa negli anni, sicuramente già c’è qualche libro che può aiutare. L’intento è solo quello di tramandarli approfittando dei byte di qualche server e della scorciatoia di qualche hastag. Nel frattempo ho scoperto da mio padre che io faccio parte della stirpe di Ciccell i ciacion’!!! Ho messo il nome di Luigin per dare risalto al soprannome ma è scelta di pura fantasia.
Eccoli qui:
Tavol i abet (secco e lungo con un’asse di legno d’abete)
Zecch i mul (parassita del mulo)
Frist frist
I fasul (fagiolo)
U piton
I mangieduorm (probabilmente pigri)
I sparatorie (quelli che facevano saltare le montagne)
Mastucchiacchier (mastro abile sia con la cazzuola che con la chiacchiera)
I cristitudine
Cavercaver (caldi caldi)
Miezoculill (belli piccoli)
Liccapisciazz (non c’è bisogno di spiegazioni)
I mal annat
Chill i Uocchi i argient (dagli occhi chiari)
Luigin acquimagg
Luigin i maldea
I bubu’ (per il tono cupo e profondo della voce)
U pappec’ (il caratteristico lepidottero che si nutre scavando pazientemente buchi nelle noci…. da qui il già citato detto)
U cierc i marisutt
I mbruglion
I baccalaiuol (dediti al baccalà)
I Ndo’ndo’
A surechell
Cuofan i or’ (il cofano è il recipiente utilizzato in edilizia, quindi bravi muratori)
I acconciapiat (aggiusta piatti)
I caccaviell (il pentolone di coccio)
I bacchetton
I merdill
I zatter
Pacchion (ricchi ma mai sazi)
Mollettòn
I ciaciòn
Luigin a lampadin i cient
A furmìcol pizzicarol (le formiche guerriere, quelle che pizzicano…)
Luigin U furchetton
Ciccell i ciacion
I tre baston
Luigin i sabett
I quaglin (su questo cognome ci sarebbe da scrivere un articolo intero, i quaglini erano specializzati nella cattura delle quaglie, che nelle loro migrazioni dai deserti africani alle coste europee sostavano sulle colline capresi nella zona cosiddetta delle “parate”, ossia la reti alzate per intercettarle durante il loro volo radente)
Pallinell
I passer
Luigin i putrusin (prezzemolo)
Luigin i museo
Luigin i cascion
Luigin u zibbac
U zagnator (applicava le sanguett’ – sanguisughe – per il salasso)
I suzamiell
U mal’omm
I ‘nziell
I Cap i vacc (evidentemente dalla testa un po’ grossa)
Maccaron e carnicell
I tutaròn
U tarr
u tapp
U lup’
Luigin i munzignòr
Chiappariell (il cappero)
U vuoiariell (il vitello)
U maial’
U piccion
Suriccill (topolino)
U uerr (il verro, ossia il maiale maschio)
Luigin a muscio’
Pacchetell
Musquit (il moscovita)
U’ celant
U preveton
U cascavallar
Luigin i fessaria’
U feron
I bambiniell
Luigin i capocchia
Cap i vuosc (capa di bosco)
I scescia
U lion
Capicchion
Scapicchion
I sardagnuol (probabilmente non per l’origine geografica ma per la testa dura)
Cinàr
I primm i maggio
I sugazecc
I nasòn
I pachialon
I surunt
Luigin i fandoni’o (nel senso di fandonie)
Mollettòn
Carruzzèll
Trezzizz (ossia tre mammelle, la gioia di ogni uomo eterosessuale…)
Cicciotten
Caricabbasch
I tombitomb
I putiss
Capaianc (dai capelli biondi quasi bianchi)
Luigin acchiètt (l’acchietta è comunemente definito il fico secco con la noce o la mandorla all’interno, tipica di queste festività)
Luigin u sergent
Luigin a zapp
I petrùs
A zi canònic
I negus
I cipcip
I nurat
Luigin u can’
U spaccalegn’
Luigin i fessaria’
I sciuttapànn
I ‘ccirapuorc (le persone chiamate per macellare i maiali allevati in famiglia)
Luigin Muschill (il moscerino)
E sicuramente ne sfuggiranno tanti altri!! Vediamo chi saprà aggiungerne ancora alla lista o dare significato a quelli già presenti
Costanzo Cerrotta