Blu di Capri – i colori della natura

Sembra strano ma, più che gli uomini, pare sia stata la natura a scegliere, per la nostra isola, l’appellativo di “isola azzurra”. La grotta che prende quei riflessi famosi in tutto il mondo, la lucertola che prende quel colore solo a Capri e in pochissime altre isole del Tirreno e le piante tipiche…. sono ben due, che con i loro fiori blu/azzurri si contendono il titolo di “blu di Capri”.

È questa l’occasione per approfondire il tema della vegetazione tipica e non della macchia caprese. Blu di Capri

blu di capri - Foto di Luigi Esposito

Foto di Luigi Esposito

Blu di capri - Lithofora_pianta

Foto di Luigi Esposito

Da una parte abbiamo la “Lithodora rosmanifolia“; nota comunemente come “erba perla”, è un arbusto con le foglie, a un occhio poco attento, assimilabili a quelle del rosmarino – con la nota erba aromatica, anch’essa abbondantemente presente allo stato selvatico sulle coste capresi, condivide anche il colore dei fiori, ma non l’inconfondibile profumo – che si può trovare sulle scoscese rupi marittime calcaree trCapri, la penisola sorrentina e nella parte occidentale della Sicilia. In generale preferisce terreni molto drenati ed esposti al sole, cresce in forma di cespuglio sempreverde e dalla primavera all’autunno la sua trionfante fioritura di puntini azzurri vivissimi impreziosisce le coste dell’isola come una miniera di lapislazzuli. Blu di Capri

Foto di Luigi Esposito

Foto di Luigi Esposito

Dall’altra parte abbiamo “l’Echium fastuosum“, detta “viperina di Madeira“; spesso si trova nei giardini delle antiche ville capresi e in alcune aiuole pubbliche. Ne esistono quattro varietà: azzurro intenso, azzurro chiaro, rosa e bianca ma queste ultime sono quasi rare da vedere. L’echium è una pianta bellissima che è quasi il simbolo botanico dell’isola! Blu di Capri

Foto di Luigi Esposito

Foto di Luigi Esposito

Ma… udite, udite… a differenza della Lithodora, l’echium non è endemico, trattandosi, infatti, di una pianta originaria delle isole dell’Atlantico (Canarie e – come dice il nome – Azzorre) importata a Capri. Blu di Capri

Credo sia doveroso, a questo punto, aprire una parentesi riguardo l’abitudine di coltivare sull’isola piante non tipiche che, nel caso dell’echium e della bouganvillea, hanno aggiunto decoro e colore ai panorami e abitazioni, mentre nel caso del pino di Aleppo (ebbene sì, per chi non lo sapesse, i tanti pini, dalla caratteristica chioma a ombrello, che ricoprono le alture dell’isola non fanno parte della vegetazione tipica, ma sono stati importati dagli inglesi nel 1800), cominciano a danneggiare con le radici, strade, cisterne e monumenti naturali, come l’Arco Naturale.

Comunque, ritornando alle 2 piante sopra citate, entrambe concorrono a fregiarsi del titolo di “Blu di Capri“; noi, come tanti, preferiamo conferire questo appellativo alla prima, se non altro per il fatto di essere originaria dell’isola e per la tenacia che dimostra nel suo crescere selvaggia sulle rocce e nutrirsi dell’aria di quel mare di cui condivide il colore dei fiori.

KochiaBassia02Una importante citazione, infine, va fatta per una pianta, anch’essa tipica della macchia costiera caprese, che non è vistosa e cromaticamente attraente come la Lithodora o l’Echium, ma che rischia seriamente l’estinzione; si tratta della Kochia o Bassia Saxicola – detta “granata rupicola“; una pianta perenne che, tra agosto e ottobre, dà dei fiori verde-olivacei e che cresce in poche centinaia di esemplari tra Capri, capo Palinuro e Strombolicchio, sulle coste soggette all’aerosol marino.

Per le foto inserite in questo articolo si ringrazia l’amico Luigi Esposito di Capri

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