La Funicolare di Capri

La Funicolare comincia la sua attività secolare nel lontano 1892. Proviamo a immaginare un mondo assai diverso rispetto a oggi. Nel 1891 Edison inventa il primo dispositivo per diffondere musica, il fonografo. I trasporti avvengono solo a piedi o con animali da soma. Da qualche anno si comincia a sperimentare il motore a scoppio. A livello locale mancano ancora 4 anni alla “riscoperta” e presentazione al mondo delle Grotta Azzurra. Capri è abitata da contadini e pescatori. I pochi turisti e avventurieri orbitano attorno al caffè Zum Kater Hiddigeigei, l’unico locale dell’isola.

Eppure in quel lontano 1892 un gruppo di menti visionarie pensa di poter collegare il borgo del porto con il centro del paese in maniera alternativa. Sia ben chiaro, tra la Piazzetta e il porto non mancano le strade. Ci sono almeno 3 percorsi che si dispiegano tra i terrazzamenti di Acquaviva, Veruotto e Campi di Pisco fino al mare. Volendo in 20 minuti a piedi o a dorso di mulo circa il tragitto è compiuto, però con un dislivello di 140 metri e magari 2 o 3 borse o pacchi da portare, la cosa si rivela a dir poco faticosa.

Un comitato creato ad hoc trova la soluzione. La vocazione multinazionale di Capri si manifesta nella collaborazione tra la società italo-americana di gestione e l’azienda svizzera produttrice. Come dice il proverbio “tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare”…. e questo mare pare fosse anche parecchio agitato se ci vollero più di 20 anni per vedere la prima vettura arrampicarsi sul vallone di San Francesco.

Nel 1905 la Funicolare di Capri apre al pubblico, ma l’inaugurazione vera e propria avviene il 7 dicembre del 1907.

Funicolare anni 1890-1930

Presto si percepisce la essenziale funzione di carattere sociale, oltre che logistico di questo mezzo. Nella Funicolare i turisti, personaggi famosi e intellettuali dividono lo spazio con la gente del posto. Chi trasporta vettovaglie e chi trascina bagagli. Qualcuno chiede informazioni turistiche, qualcun’altro racconta di pesche abbondanti e di previsioni del tempo. Di pari passo procede l’aggiornamento tecnologico, se è vero che la nostra amata Funicolare viene citata in una rivista di settore del 1910.

Infatti sul numero del 16 settembre 1910 del periodico “L’Ingegneria Ferroviaria” un articolo comincia così: “La nuova funicolare di Capri …”.

La linea parte dalla riva di Marina Grande, per una lughezza di 670 m, e arriva sotto alla piazza Umberto I, superando un dislivello di 142 m.
Le vetture sono sempre state due. Originariamente le vetture della Funicolare avevano una carrozzeria in legno della lunghezza di m. 8,26 e larghezza m. 2,08. L’illuminazione interna era garantita da lampade elettriche a bassa tensione prelevata da un piccolo pantografo posto sul tetto.

L’abitacolo era progettato per contenere 24 posti a sedere suddivisi in tre scomparti e 26 in piedi sulle due piattaforme; nei posti anteriori i sedili erano ribaltabili tanto che, in caso di bisogno, oltre che nelle piattaforme, anche in questi spazi si potevano caricare delle merci il cui approvvigionamento già allora era importante per la vita di un’isola così frequentata. L’afflusso ed il deflusso dei passeggeri avveniva attraverso porte a coulisse apribili soltanto dal conduttore della vettura.

Funicolare anni 30-50

Avendo previsto un esercizio a binario unico, le due vetturette, quella ascendente e quella discendente, si incrociano all’interno di una galleria di 68 metri posta a metà percorso.

Spesso da bambini ci si sfidava a indovinare da quale lato sarebbe passata l’altra vettura.

Negli anni 30 parte un primo sostanziale ammodernamento che riguarda sia l’estetica delle vetture, riallestite secondo la moda e le linee aerodinamiche del tempo. Invece negli anni 50, grazie all’operato dell’ing. Attilio Bianchi della Ceretti & Tanfani di Milano l’impianto viene totalmente rifatto e riaperto il 25 aprile del 1958.

Le due vetture in servizio, progettate dallo stesso ingegnere, erano montate su telaio ed avevano ognuna due carrelli sterzanti. Lunghe oltre 15 metri, esse avevano ad entrambe le estremità una cabine di manovra. Per il massimo confort dei viaggiatori erano state utilizzate ruote elastiche con sospensioni in gomma e con la disponibilità di un ampio spazio per con­sentire una capienza complessiva di 125 persone per vettura, di cui 32 con posti a sedere distribuiti comodamente in 25 mq di superficie utile. La carrozzeria, dalla accentuata linea aerodinamica, faceva uso di molti cristalli ricorrenti per tutta la volta e le pareti laterali, il che conferiva una impronta di superpanoramicità veramente sorprendente. Ogni comfort di tipo automobilistico era presente: arredamenti interni in resina sintetica, un impianto di aerazione e l’illuminazione diffusa con tubi fluorescenti a luce indiretta. Gli scompartimenti erano otto per ciascuna vettura e ad essi si accedeva attraverso sedici porte a comando elettropneumatico di apertura e chiusura,  ciò consentiva uno smaltimento del traffico in maniera assai rapida ed agevole.

Funicolare annni 70

L’ultima modifica dell’impianto della funicolare di Capri è avvenuto nel 1991. È stato sostituito l’argano di trazione e nuove vetture di elevata capacità portano oggi i turisti dalla Marina grande a Capri e viceversa.

La Funicolare di Capri costituisce, insieme alle tre di Napoli città e quella ormai chiusa del Vesuvio, un mezzo molto diffuso per il trasporto di persone e merci su livelli diversi, ma soprattutto di inaspettata ispirazione artistica. Pittori come Depero ne amavano l’aspetto di rimescolamento dei piani e avanguardia tecnologica. Luigi Denza, direttore del Conservatorio  di Londra, e Peppino Turco, giornalista partenopeo, composero la famosissima Funiculì Funiculà nel 1880. Il brano, riscosse un enorme successo, tanto da indurre Richard Strauss ad includerla fra i temi della sua sinfonia Dall’Italia.

La Funicolare vista da Depero