Tra cielo e acqua / schiudi il tuo fiore immenso. Rosa viva del vento mediterraneo.
Prendi quell’aria di negra / coi tuoi monili di datteri / ed evochi la Gòrgone assorta.
Accanto alle onde sei un ragno-cicogna / che tesse il sale e lo iodio dei ritmi /
e che sogna sulla sabbia/ sotto il suo piede squamoso / un paese tutto di stagni azzurri.
F. G. Lorca
Questo sonetto del poeta spagnolo è dedicata a una pianta che accompagna da sempre la storia dei popoli che si affacciano sul Mediterraneo; a differenza di tante piante arrivate da altri paesi (echis, bouganvillea o agave) importate da altri paesi ed entrate a far parte della vegetazione tipica caprese, per la palma nana si tratta dell’unico tipo di palma indigeno di Capri e dell’Italia, diffuso e tutt’ora presente sulle coste e nelle piccole isole del Sud Italia e in parecchie zone della sponda nord del Mediterraneo.
La palma nana comunemente nota anche come palma di San Pietro, è una pianta della famiglia delle Arecaceae e fa parte della grande variegata famiglia che costituisce la macchia mediterranea.

Palmarola, piccola isola dell’arcipelago pontino deve il suo nome alla grande diffusione, sul suo territorio, della palma nana
La sua diffusione nelle piccole isole del Tirreno è dimostrata dalla presenza di questo nome nell’etimologia di luoghi e zone (ad esempio la piccola isola di Palmarola, facente parte dell’arcipelago pontino prende chiaramente il nome da questa pianta …)

Grazie ai datteri di cui vanno golosi gli uccelli, la palma nana gode di una diffusione abbastanza ampia sulle coste scoscese dell’isola di Capri
A Capri si può ammirare inerpicata sulle rupi, spesso cresce negli anfratti di roccia. Alcuni esemplari che vivono in tali condizioni si trovano sul tratto di costa sottostante l’hotel Caesar Augustus. Si riproduce molto facilmente grazie al rilascio di datteri che, cadendo nel terreno circostante la pianta madre, consente la nascita di nuove piante. Per la sua diffusione è molto utile l’apporto degli uccelli che nidificano lungo gli strapiombi di questa zona dell’isola; infatti questi animali, nutrendosi dei datteri saporiti (per loro…) della palma nana, trasportano i semi in giro per le coste dell’isola e favoriscono la nascita di nuove piantine di palma nana.
Purtroppo anche la palma nana dal Mediterraneo può andare incontro all’attacco da parte del Punteruolo rosso.

Il punteruolo rosso attacca anche la palma nana, ma con effetti meno dannosi rispetto ad altri tipi di palma
Questo dannoso insetto, originario della Melanesia, ha nel corso degli anni attraversato interi continenti sfruttando sia le sue capacità di spostamento in volo che trasporti passivi all’interno di mezzi come navi, camion o treni. Le femmine di questo insetto depongono le uova sulle ascelle fogliari delle palme, e le larve che si schiudono scavano profonde gallerie all’interno dei tessuti dell’apice vegetativo causando spesso la morte della palma stessa.
Occorre però specificare che gli attacchi nei confronti della palma nana sono stati fino ad ora, per fortuna, molto sporadici. Inoltre il fatto che sia una specie che produce molti polloni ( i polloni sono quei rami che nascono alla base, a metà o di fianco al tronco) può far sì che le parti distrutte vengano sostituite da nuovi germogli.