Per chi è nato e cresciuto in campagna come me, la presenza di tanti animali è sempre stato qualcosa di stimolante per la curiosità e la fantasia… uno degli esempi più indicativi è il porcellino di terra…Questo strano e piccolo insetto spesso nascosto sotto qualche vaso o nella terra umida ha una caratteristica che, nella fantasia di un bambino, lo trasforma in un fantastico eroe epico. Quando lo si tocca o, più generalmente, si trova in difficoltà, come segno di autodifesa, si chiude su se stesso e diventa una pallina che non offre appigli all’aggressore. Se poi ci aggiungiamo che il suo esoscheletro assomiglia a una corazza metallica… ecco che la fantasia vola.
In realtà si tratta di un crostaceo – avete capito bene – parente più a un gambero che non a un coleottero – diffuso in tutta la zona del Mediterraneo. Conosciuto con alcuni nomi comuni: porcellino di terra, porcellino di Sant’Antonio, onisco, ciccipallottolo, pirigungia (in sardo), verme cocolo, caramattino, baddottola (in siciliano), pinco-pallino o vaccarella(in pugliese) e nonnina (in toscano) ed è chiamato anche armadillo volgare
Vive e si riproduce in ambienti umidi e si ciba di detriti organici.
Il suo ruolo è molto utile. Il porcellino di terra ha un ruolo primario tra gli organismi decompositori. Nei cumuli di compost e nella sostanza organica in decomposizione è un ospite fisso, e senza di lui il risultato finale sarebbe, se non compromesso, molto limitato. L’armadillidium è, infatti, uno dei pochissimi consumatori di lignina e cellulosa tra la fauna e flora presente nel compost. Senza di lui il processo di compostaggio farebbe molta fatica a eliminare le parti più dure e resistenti degli scarti vegetali. Inoltre, secondo alcuni studi, questi animali sono in grado di assimilare i metalli pesanti come rame, zinco, piombo e cadmio e cristallizzarli in depositi di forma sferica nel loro intestino. In questo modo eliminano molti degli ioni metallici tossici dal suolo. Inoltre, a causa della loro elevata tolleranza a questi ioni, prosperano dove altre specie non possono e promuovono il ripristino dei siti contaminati, accelerando la formazione della sostanza organica.
I porcellini di terra rappresentano un esempio di crostacei che sono riusciti a colonizzare l’ambiente terrestre