Da sempre la tradizione e l’artigianato si fondono con la sapienza di antichi maestri nel campo dell’edilizia, un settore da cui si ricavano tantissimi spunti etimologici e storici: è questo il caso del “riggiolaro”, il maestro nella lavorazione della “riggiola”. Ma da dove deriva questo termine?
Innanzitutto una spiegazione è duvota per i non campani. Il riggiolaro, tradotto in italiano, è il piastrellista e, di conseguenza, la riggiola è la mattonella. Però detta così sarebbe un po’ troppo riduttiva. La riggiola comprende un vasto mondo che va dalla piastrella industriale alla mattonella in ceramica decorata a mano. In questa grande varietà rientrano, per esempio anche le tegole, indizio importante nell’analisi etimologica della parola.
Storicamente Il temine riggiola si comincia a diffondere a partire dal 1450. Alfonso il Magnanimo, primo re della dinastia aragonese, importò a Napoli dalla Spagna l’antica arte della ceramica. Da questo momento nelle cedole di consegna delle mattonelle appariva il termine catalano rajola. In particolare ci si riferiva ai prodotti delle fabbriche valenzane di cultura araba. In breve tempo re Alfonso incaricò Juan al Murcì, direttore delle ceramiche di Manises a Valencia di creare una scuola a Napoli in grado di formare artigiani “riggiolari”.
Da quel momento centinaia di ragazzi talentuosi vennero indirizzati a questo mestiere. Nella seconda metà del Quattrocento, ad esempio, Castelnuovo divenne una grande fucina in cui lavorarono scultori, pittori ma anche abili ceramisti. In pochi secoli ecco svilupparsi la tradizione dei maestri di Capodimonte, Vietri e tutta la scuola siciliana. Un esempio mirabile si ritrova nel chiostro della Basilica di Santa Chiara nel centro storico di Napoli. L’anonimo artigiano diventa artista e lascia il suo segno nei secoli.
In realtà l’etimologia della parola riggiola si presta a diverse interpretazioni. La parola rajola si richiama al rajo (striscia in spagnolo). Un evidente riferimento al posizionamento dei pavimenti. A supporto di questa prima teoria ci sono altri riferimenti in lingue mediterranee.
Connessioni palesi con l’arabo “rahal” e il suo equivalente ebraico “ra‘a” termini entrambi collegati alla parola greca “orego” il cui significato è traducibile in “dirigo in linea retta”.
Un’altra teoria trova collegamento col latino rubeola ossia rossiccio. Chiaro riferimento al tipico colore della terracotta, materiale con cui si costruivano le originarie piastrelle e tegole.
Poi il fatto che la riggiola si possa tradurre con “qualcosa che si posiziona in linea retta” non vuol dire necessariamente che il vostro riggiolaro lo faccia sempre….
Ma questa è un’altra storia…