La figura del Santo Patrono di Capri è legata in maniera molto stretta alla storia dell’isola e risale al periodo del cosiddetto Alto Medioevo.
In particolare nel VII secolo d.c. Costantino I, il patriarca di Costantinopoli tra i più impegnati nella lotta di evangelizzazione delle terre che si affacciavano sul Mediterraneo, interessate – erano, quelli, secoli di grande discussioni, in seno alla neonascente religione cristiana, tra la Chiesa di Oriente e quella di Occidente – da spinte eretiche, si trovò a passare, al ritorno da un suo viaggio a Roma, nei pressi di Capri e volle, con i suoi discepoli Sergio e Giorgio e vi si volle fermare; qui fu accolto da una popolazione semplice, dedita principalmente all’agricoltura di sussistenza, ma fondamentalmente abbandonata a se stessa, sia dal punto di vista politico che morale. Decise quindi di portare conforto religioso ai capresi, e sulla stessa isola trovò la morte, così come i suoi discepoli. Le loro spoglie furono conservate nel luogo dove, in seguito, i Capresi eressero una basilica a lui – nel frattempo proclamato santo – dedicata ( la Chiesa di San Costanzo, appunto).
Ma l’episodio che spinse i Capresi ad acclamare San Costanzo patrono dell’isola avvenne nel 991 d.c. In quel periodo le coste del centro e sud Italia erano continuamente infestate dalle incursioni di pirati saraceni che, partendo dalle basi di una SIcilia ridotta a dominio arabo indipendente di Califfi Fatimiti, che devastavano le coste del Tirreno. In particolare uno dei loro capi, il pirata Boalim saccheggiava in sequenza Positano, Maiori e Minori; Capri sembra destinata a diventare inesorabilmente una delle ‘tappe’ per rimpinguare il bottino del pirata, come già successo in passato.
Però questa volta succede qualcosa di diverso.
La leggenda narra che di tutti i Capresi, preoccupati dall’evolversi delle vicende, solo un’anziana donna rimase tranquilla nella sua casa ad aspettare il nemico invocando l’aiuto divino.
All’improvviso una visione: due creature, San Costanzo e San Severino (allora patrono di Capri) le si presentano e la rassicurano sulla sconfitta dei saraceni. La vecchia prende coraggio e può sentire, come tutti gli altri paesani, dei suoni di tromba provenire dalla chiesa di San Costanzo. Ecco che una improvvisa tempesta sconvolge il mare e il cielo attorno all’isola e la flotta di Boalim, presa dal turbine degli eventi, si ritrova scaraventata sulle coste della Lucania.
Ecco che da questo momento San Costanzo diventa il protettore dei Capresi; la festa è il 14 maggio, quando, portata in processione, la sua statua percorre il centro di Capri e il borgo di Marina Grande, tra petali di ginestre (il fiore a lui associato) e rose, che le donne capresi spargono al suo passaggio
….e su S. Costanzo siamo esperti, abbiamo letto pure i sermoni….
Vero! Mi ero dimenticato di quella ricerca, vincemmo pure un premio